Come scegliere i colori in un progetto

Prestazioni e finiture, non solo estetica. 05 Giugno 2020

Come scegliere i colori in un progetto. E’ solo un problema estetico? Quali sono le caratteristiche di un prodotto di finitura? Che prestazioni dovrebbe garantire? Quali effetti e qualità delle superfici possiamo progettare? La preparazione del sottofondo è importante? Quando è giusto usare una pittura semilavabile o lavabile? Perché usare una pittura ecologica è un vantaggio? Possiamo fidarci di un brand o del nostro pittore?

 

Quando scegliamo una tinta per gli spazi del nostro progetto siamo spesso portati a definire un piano colore basato su criteri esclusivamente estetici. Ci affidiamo a chi eseguirà i lavori, alla sua esperienza, portiamo con noi la palette dei colori fino a che il lavoro non viene eseguito e spesso non cerchiamo nemmeno di capire il senso dei codici che definiscono le diverse cromie. Spesso si teme di andare oltre la classica scelta del bianco e si preferiscono tonalità neutre, non impegnative. 

 

Perché è importante prestare particolare attenzione alle finiture? Perché interessano una considerevole superficie e quindi determinano un notevole impatto sugli ambienti interni. L’aria può veicolare sostanze chimiche volatili nocive per la salute degli occupanti: i COV (Composti Organici Volatili). Queste sostanze tossiche sono presenti soprattutto negli ambienti indoor, sono spesso associabili alla mancanza di ricircolo dell’aria o agli inquinanti presenti nei materiali di costruzione. Scegliere un materiale certificato è importante ma è ugualmente importante utilizzare, tra le certificazioni di qualità ambientale disponibili, quelle più idonee alle lavorazioni da eseguire. 

Ad esempio il marchio “Indoor air emission” è la certificazione ambientale di prodotto che garantisce maggiormente la qualità ambientale indoor. 

Particolarmente interessante la medodologia utilizzata da Keracoll _ il GreenBuilding Rating _ che è il risultato di un approccio sistemico che considera gli aspetti ambientali nelle diverse fasi del ciclo di vita di un prodotto in modo accurato e rigoroso. La certificazione LEED IAQ verifica il contenuto di VOC nei materiali e sulle emissioni di questi materiali in aria indoor, nonché sui test in base ai quali vengono identificate le possibili emissioni di VOC.

 

Per scegliere le finiture dobbiamo valutare quali attività vengono svolte nell’ambiente nel quale stiamo intervenendo. I prodotti che usiamo in camera da letto, in cucina, in bagno, rispondono a necessità differenti. In generale è buona norma progettare un involucro traspirante. Le finiture devono contribuire a smaltire la condensa e l’umidità che si formano durante le attività all'interno di un edificio per evitare di creare un ambiente insalubre che può favorire la formazione di muffe e batteri. 

 

Capire la composizione chimica di un intonaco e di un prodotto verniciante e le caratteristiche del sottofondo dove interveniamo è essenziale per decidere che ciclo di materiali utilizzare. 

Su di una muratura in pietra o su tompagni in laterizio è meglio utilizzare prodotti a base calce perché hanno un basso modulo elastico compatibile con quello del supporto.

Su di un intonaco deumidificante è opportuno utilizzare una finitura traspirante e nel caso sia un intonachino una lavorazione a poro aperto per non ostacolare il rilascio lento dell’umidità presente nelle murature verso l’esterno.

Le scelte tecniche e le scelte commerciali delle imprese che eseguono un lavoro non sono sempre conciliabili. Ogni brand ha diverse linee di prodotto per usi differenti. Un architetto, un interior designer può scegliere con più consapevolezza come valorizzare il proprio progetto. 

 

Arch. Laura Rubino – Archimake4bio